La Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS) è una condizione cronica caratterizzata da sonnolenza diurna e russamento notturno.
Disturbi respiratori del sonno
Per dormire meglio.
In Italia, circa 40.000 pazienti ricevono cure per questa patologia, ma si stima che il 3% della popolazione possa essere potenzialmente colpito da OSAS. Numerose ricerche scientifiche indicano che OSAS può costituire un fattore di rischio per malattie coronariche, aritmie, ipertensione arteriosa, ictus, infarto del miocardio e diabete di tipo 2.
La sonnolenza diurna può aumentare il rischio di incidenti stradali, poiché i pazienti con OSAS hanno una probabilità 13 volte superiore di essere coinvolti in incidenti rispetto alle persone sane.
È possibile identificare la presenza della sindrome osservando alcuni sintomi, come:
- sonno non ristoratore
- sonnolenza e cefalea mattutina
- calo di attenzione, concentrazione e memoria
- irritabilità e ansia
- pausa nella respirazione durante il sonno
- russamento
- risvegli improvvisi con sensazione di soffocamento
- frequenti cambi di posizione
La diagnosi dell’OSAS prevede un esame relativamente semplice chiamato polisonnografia, un test indolore senza controindicazioni che monitora diverse funzioni dell’organismo durante la notte. Questo esame registra gli eventi legati alla respirazione, il battito cardiaco e i movimenti del paziente, evidenziando le apnee, la loro frequenza e durata.
Il risultato della polisonnografia deve essere analizzato da uno specialista, che sarà in grado di consigliare la terapia più appropriata e i dispositivi più adatti per il trattamento. Tra le opzioni terapeutiche ci sono ausili meccanici come i dispositivi di avanzamento mandibolare, che possono essere forniti dagli odontoiatri, soluzioni chirurgiche per sostenere il palato molle (a cura dell’otorinolaringoiatra) o l’uso di un apparecchio di ventilazione a pressione positiva (CPAP), che mantiene aperte le vie respiratorie attraverso un flusso d’aria.